Dall’uva non nasce solo il vino

uva

Favini è un’azienda che ha rivoluzionato il concetto di riciclaggio della carta. Da un’idea geniale ed ecosostenibile al 100{61d8525541690ba0b815e087d199962616cdce32dc60a4c28dc70a851027b879} ha messo a punto il riutilizzo degli scarti della vendemmia, creando, per la prima volta, un packaging di pregevole champagne utilizzando ciò che non poteva finire in bottiglia, sotto forma di vino. Scopriamola insieme con l’aiuto della tipografia Priulla (www.tipografiapriulla.it), che ci parla più nel dettaglio delle carte Favini.

La carta Favini viene prodotta riducendo in farina le bucce degli acini d’uva e gli scarti del grappolo utilizzato per produrre vino.
Questo composto può sostituire in gran parte la cellulosa degli alberi, il che significa condurre un’azione significativa a livello pratico sulla diminuzione di abbattimenti e disboscamenti.
Questo tipo di carta naturale, che rispetta in pieno tutti i concetti di ecosostenibilità, risulta fruibile, piacevole al tatto e può essere trasformata ed utilizzata come carta normale, rendendola colorata, scrivibile, in formato cartone o decorativa.
Favini non si limita a riciclare scarti di uva ma è riuscita ad ampliare la capacità produttiva includendo come ingredienti della propria carta anche altro sottoprodotti agro-industriali come bucce di agrumi, frutta a guscio, fiori e caffè.
Materiali destinati alla discarica, già condannati ad andare ad incrementare il già saturo mercato degli smaltimenti, riutilizzato e trasformato per creare oggetti, salvando allo stesso tempo un gran numero di alberi. Favini resta coerente nella scelta della protezione dell’ambiente e nel rispetto della natura utilizzando, per la sua linea produttiva, solo ed esclusivamente energie verdi ed alternative, riducendo ulteriormente l’impatto ambientale che ogni fabbrica, inevitabilmente, genera. Le carte Favini sono la scelta più ecologica del settore: la qualità non viene compromessa dalla tecnica del riciclaggio, anzi, le materie prime naturali diverse dalla classica cellulosa, donano una sensazione visiva e tattile particolare, raffinata, diversa, molto originale. Sono utilizzate per produrre confezioni, etichette plastificate anche per vini per restare in tema di utilizzo e sfruttamento della risorsa preziosa dell’uva fino all’ultima parte di grappolo, compresa quella che sarebbe stata gettata via.
Un nuovo, innovativo modo di produrre, una creazione di qualità e di largo consumo che rende ancora più importante, proprio per il massiccio utilizzo che se ne fa, l’impegno al risparmio di risorse e all’utilizzo di materiali ed energie non inquinanti. Una scoperta che può davvero fare la differenza sull’ambiente e a cui tutti possono contribuire scegliendo questo tipo di carta anzichè quelle fatte a scapito dell’abbattimento, inutile, di moltissimi polmoni del pianeta. Quando si dice che la frutta fa bene: l’uva fa bene anche alla Terra.

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