I distillati di cereali: tipologie e legame col territorio
Ad oggi il mondo dei distillati è diventato molto vasto con il tempo si sono affiancati diversi
metodi di produzione degli stessi; generalmente, il metodo adoperabile può essere scelto a
seconda del grado alcolico che si intende raggiungere, oppure basandosi sulla quantità da
produrre o la linea di produzione, ma non solo.
I maggiori vantaggi che hanno favorito in maniera determinante la capillare diffusione di
questo tipo di lavorazione di una generica materia prima sono stati sostanzialmente due:
– La semplicità della lavorazione: la costruzione di un alambicco, infatti, è
estremamente semplice, come lo è il suo utilizzo: infatti basta accenderlo scaldando
il fermentato per poter iniziare una produzione.
– La semplice ed economica reperibilità della materia prima: attraverso il processo di
distillazione, infatti, anche prodotti di scarto, come le vinacce, vengono “nobilizzati” o
purificati, lavorando di fatto qualunque materia che contenga una percentuale anche
minima di zucchero. Di conseguenza questo meccanismo rende distillabile e
riutilizzabile una vasta gamma di ingredienti apparentemente non appetibili.
All’interno di questo vasto insieme di materie prime potenzialmente distillabili, emerge,
poiché preponderante nel nostro passato, il grano ed i cereali in generale. Essi, infatti,
erano praticamente coltivati ovunque in ragione del fatto che rappresentavano la piu
importante fonte di sostentamento, venendo appunto utilizzati nella preparazione di
moltissime pietanza fondamentali come il pane. Di conseguenza, vista la facile reperibilità e
la florida quantità di questo ingrediente, non passò molto prima che qualcuno decise di
sperimentare e provare a distillare i cereali. E’ evidente inoltre come rispetto ai distillati di
vino, i cereali siano più economici, più facilmente reperibili e di conseguenza alla portata di
tutti. La combinazione di questi due fattori hanno giocato nel corso del tempo un ruolo
determinante nella diffusione e nell’utilizzo dei cereali come materie prime per la distillazione
di particolari tipi di acquaviti. Di fatto, quindi, ogni popolazione ha creato il proprio distillato.
Anche oggi i numerosi distillati di cereali esistenti sono fortemente legati alla tradizione del
proprio territorio di origine.
I principali distillati di cereali:
Whisky : la materia prima di partenza risulta dalla miscelazione di diversi grani e cereali a
seconda della zona di produzione; nel Bourbon, ad esempio, c’è una prevalenza di mais,
mentro nello Scotch Whisky nella miscela di partenza predomina l’orzo.
Gin: si ottiene dalla doppia distillazione di frumento ed orzo con l’aggiunta di alcune spezie,
la principale è il ginepro (da qui deriva il nome del prodotto). Storicamente è nato in Olanda,
ma col tempo si è molto diffuso anche in Inghilterra dove viene fatta l’aggiunta anche di altre
spezie come il cardamomo, il coriandolo o le bucce d’arancia.
Vodka: è il risultato della distillazione in parti diverse di segale e frumento. La sua diffusione
è perlopiù rimasta legata all’est Europa (principalmente la Polonia, dove viene usata per
accompagnare i pasti) e soprattutto alla Russia. Nei paesi scandinavi viene prodotto un
particolare tipo di vodka ricavato dalle patate.
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