Vernaccia di San Gimignano: scopri il vino del centro Italia

La Vernaccia di San Gimignano è un vino bianco che viene prodotto in Toscana.

In una zona molto piccola fra le provincie di Siena, Pisa e Firenze, esattamente nel Comune di San Gimignano.

L’origine del nome Vernaccia è molto discussa. Molti dicono derivi dal borgo ligure Vernazza, in cui sin da tempi antichi veniva prodotto un vino simile, per altri deriva da Verno, quindi gelido. Questo prodotto di estrema qualità nasce in tempi molti remoti.

Si parla della sua produzione si dal tredicesimo secolo, con alcune prove di commercio di questo vino.

Venne citato anche nella Divina commedia, in uno dei canti del purgatorio.

Anche la famiglia dei Medici amava questo tipo di vino tanto da servirlo spesso nei loro numerosi matrimoni.

Caratteristiche organolettiche e abbinamenti

La Vernaccia di San Gimignano è di color giallo paglierino con diversi riflessi che ricordano l’oro.

Questi sono più presenti nei vini più invecchiati. Il suo profumo è molto leggero, delicato e soprattutto caratteristico.

Presenta delle note fruttate, le quali possono ricordare gli agrumi, e floreali, soprattutto il profumo di mimosa.

Quest’ultimi più presenti nei vini giovani. I sommelier professionisti sono in grado di percepire anche l’aroma minerale di pietra focaia.

Il suo gusto è armonico con un tipico retrogusto amarognolo, simile al sapore della mandorla. Ad alcuni ricorda l’aroma del miele in combinazione allo zafferano.

Al palato risulta asciutto e fresco, questa sua caratteristica bilancia al meglio la sapidità dei prodotti ad esso abbinati.

Si consiglia di degustarlo con piatti a base di salse bianche, come besciamella e mornay.

Ma non solo è l’ideale per le fritture sia di carne bianca che verdura. Il suo gusto fresco bilancia al meglio anche i piatti a base di pesce, tradizionali della costa toscana, e uova.

Esalta al meglio i sapori dei piatti toscani. In maniera particolare per la ribollita, in tutte le sue ricette, e per i formaggi di questa regione. Non solo, è perfetto con le pappardelle ai porcini e il risotto al tartufo, tipici prodotti l’entroterra toscana.

Nel caso di degustazione a tavola è indicato servirlo alla temperatura di 12°C.

Mentre se lo vogliamo proporre come vino per l’aperitivo o antipasto sarà necessario abbassare la temperatura fra gli 8-10°C.

Marchi e restrizioni

Il controllo qualità è garantito dal marchio di Denominazione di Origine Controlla e Garantita.

Uno fra le massime certificazioni alimentari che può ricevere un prodotto.

Inoltre, è stato il primo vino italiano a ottenere il marchio di Denominazione di Origine controllata nel 1993, rendendolo uno dei prodotti d’eccellenza italiana anche all’estero.

Questi marchi forniscono delle restrizioni sulla produzione in modo da garantire una qualità eccelsa del prodotto.

I vitigni impiegati dovranno essere solo di Vernaccia di San Gimignano, si possono utilizzare delle altre tipologie ma devono essere a bacca bianca e non aromatici.

Anche il terreno di queste fantastiche zone della Toscana ha la sua parte, grazie ad un misto di sabbie e argille presenti solo qui.

Inoltre, dovranno essere autorizzati per la provincia di Siena e sino al 15{61d8525541690ba0b815e087d199962616cdce32dc60a4c28dc70a851027b879} sul totale.

Il volume alcolico finale del prodotto minimo dovrà essere del 11{61d8525541690ba0b815e087d199962616cdce32dc60a4c28dc70a851027b879}.

Il residuo massimo di zuccheri, rimasti dalla fermentazione, dovrà essere di quattro grammi per litro.

L’acidità totale, calcolabile tramite test di laboratorio, dovrà avere il valore minimo di cinque grammi per litro di prodotto finale.

L’unica qualifica presente è la Riserva, la quale si raggiunge tramite un grado alcolometrico di almeno 11,5{61d8525541690ba0b815e087d199962616cdce32dc60a4c28dc70a851027b879}, un anno di invecchiamento in cantina, in botti di acciaio o legno, continuato poi per tre mesi in bottiglia.

Per questo particolare tipo vengono selezionate solo le uve migliori.

Questa tipologia di vino è uno dei pochi bianchi che migliora con l’invecchiamento, di alcuni anni, in bottiglia.

La resa per ettaro non deve superare i 900 chili.

Tutta la catena di produzione, per ottenere i marchi di qualità, dovrà essere eseguita nelle aree indicate.

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